Commentario abbreviato:Tito 1:1310 Versetti 10-16 Vengono descritti i falsi maestri. I ministri fedeli devono opporsi tempestivamente a questi, affinché la loro follia sia resa manifesta e non vadano oltre. Avevano un fine meschino in ciò che facevano; servivano un interesse mondano con la scusa della religione, perché l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali. A questi bisogna resistere e farli vergognare con la sana dottrina delle Scritture. Le azioni vergognose, che sono il rimprovero dei pagani, dovrebbero essere lontane dai cristiani; la falsità e la menzogna, l'invidia e la crudeltà, le pratiche brutali e sensuali, l'ozio e l'accidia sono peccati condannati anche dalla luce della natura. Ma la mitezza cristiana è tanto lontana dal passare vigliaccamente sopra il peccato e l'errore, quanto dall'ira e dall'impazienza. Anche se ci possono essere differenze nazionali di carattere, il cuore dell'uomo in ogni epoca e luogo è ingannevole e disperatamente malvagio. Ma i rimproveri più severi devono mirare al bene del rimproverato; e la solidità nella fede è quanto mai auspicabile e necessaria. Per coloro che sono contaminati e increduli, nulla è puro; abusano e trasformano le cose lecite e buone in peccato. Molti professano di conoscere Dio, ma nella loro vita lo negano e lo rifiutano. Si veda la condizione miserabile degli ipocriti, che hanno una forma di pietà, ma non ne hanno la forza; tuttavia non siamo così pronti a rivolgere questa accusa agli altri, quanto attenti a non applicarla a noi stessi. Riferimenti incrociati:Tito 1:13Tit 2:15; Prov 27:5; 2Co 13:10; 1Ti 5:20; 2Ti 4:2 Dimensione testo: |